DUE METODI PER TOGLIERE IL CIUCCIO

Due metodi per togliere il ciuccio al proprio bambino.

Il primo è quello che ho adottato io con le mie prime due figlie. Ho iniziato qualche mese prima che iniziassero il primo anno di scuola materna, parlando di questa nuova scuola e invogliandole ad andarci il prima possibile, perchè finalmente sarebbero diventate più grandi. Così ho introdotto il discorso del ciuccio e il fatto che non si sarebbe potuto portare in questa nuova scuola perchè nessuno ce lo avrebbe avuto e ogni giorno anche più volte al giorno continuavo ad insistere del fatto che anche io e il loro papà saremmo stati molto felici e fieri di una bambini che di sua spontanea volontà buttava via il ciuccio. Così ogni volta che si alzava e lo riponeva io la incalzavo chiedendole se fosse arrivato il momento se si sentiva pronta a diventare così grande da buttare il ciuccio. Dopo all'incirca un mese e mezzo un pomeriggio si è svegliata e alla mia richiesta " SEI PRONTA " lei ha preso il ciuccio e l'ha buttato nell'immondizia  e così a fatto tutti i giorni fino a quando è arrivata ad averne solo uno, a quel punto dopo il risveglio le ho chiesto se era sicura di buttarlo visto che rea l'ultimo e non avrebbe più potuto riprenderlo  e che se si sentiva sicura la mamma sarebbe stata davvero felice ed orgogliosa e in quel momento a gettato anche quello ogni volta che mi chiedeva " il ciuccio?" le dicevo che non c'era che li aveva puttai che la mamma  era contenta per questo e che era stata una sua scelta , così lei non ha mai potuto arrabbiarsi con nessuno perchè consapevole della sua scelta. Mi raccomando dovete essere conviti voi non dovete mai cadere in tentazione di ridarglielo o farvi vedere dispiaciuti, ma sempre felici per il bel gesto che ha fatto e rassicurativi dicendogli che conoscete la sua sofferenza e che ogni volta che ha bisogno la mamma o il papà sono li pronti per un abbraccio e un bacio ogni volta che lo desiderano. Vostro figlio non ve lo dirà quando è insofferente per la perdita del ciuccio, ma lo vedrete nei suoi atteggiamenti, se lo vedete irrequieto, nervoso, dispettoso allora dovete fermarvi e dedicare del tempo solo a lui senza parlare del ciuccio, ma distraendolo con un gioco che sapete che gli piace tanto o con una passeggiata o con una caramella.

Il secondo è quello della storia dell'omino dei ciucci, ho elaborato all'asilo una storia che si intitola IL CIUCCIO DI CICCIA, parla di una mucchina che aveva sempre il ciuccio in bocca e che quindi non parlava bene e non sorrideva mai. 

IL CIUCCIO DI CICCIA

( quando bisogna lasciare il succhiotto )

Ciccia era una mucchina che aveva sempre il ciuccio. " Sei troppo grande " gli diceva la mamma, e ogni volta cercava di sfilarglielo dalla bocca.

" Andrai a scuola e tutti rideranno di te " insisteva la mamma.

" Non ci credo proprio ... "

In realtà Ciccia aveva un po' di paura, per questo teneva sempre il ciuccio che la faceva sentire più tranquilla: era come una spada che la proteggeva.

" Dobbiamo chiamare l'omino dei ciucci ! " decise infine la mamma.

" E chi è ? " disse Ciccia.

" Non conosci l'omino dei ciucci" si stupì lei. " E' il signore che raccoglie i ciucci dei cuccioli che sono troppo grandi per averli. E li porta a quelli che ne hanno bisogno."

E così la mamma gli telefonò " Pronto... omino dei ciucci, Ciccia è pronta puoi passare quando vuoi ormai è grande".

"Arrivo subito! me ne serve urgentemente uno per un grillino ammalato ..." rispose l'omino. La mamma chiamò Ciccia: " Vieni ti devo dire una cosa."

" Ascolta lo so che non vuoi lasciare il tuo ciuccio ma c'è un ospedale dove ci sono tanti cuccioli di tutte le razze. Alcuni sono lì perché sono appena nati e alcuni perché non stanno bene. Tra loro ce n'è uno, che piange perché ha bisogno del ciuccio e non ce l'ha " spiegò la mamma con tono serio.

In quel momento arrivò l'omino. Aveva una divisa e un enorme sacco pieno di ciucci di tutte le forme e dimensioni: ognuno era adatto a un animale diverso. Allora Ciccio pensò a quel povero piccolino ammalato che non aveva nessun ciuccio da succhiare per farsi coraggio. Poi guardò l'omino , che capì e sfilò con delicatezza il ciuccio dalla bocca di Ciccio. " Bravo! Sei una mucchina  generosa" gli disse. Mamma e papà applaudirono con gioia: "Siamo fieri di te! " In quel momento Ciccia fece una gran bella scoperta: senza ciuccio si sorride meglio e trovò un bellissimo regalo per quanto era stata generosa.

Dopo avere letto questa storia poteta raccontarla al vostro bambino facendo finta che l'omino esista davvero e fate in modo di convincerlo a scegliere di lasciare il ciuccio che ha in un punto specifico della casa magari, lasciando anche un biglietto e qualche cosa da mangiare come di solito si fa a Natale con Babbo. L'indomani scoprirà che al posto del ciuccio c'è una bella sorpresa per lui.

La consapevolezza della scelta torna sempre però, perchè quando vostro figlio vi chiederà dovè il ciuccio anche in questo caso non potrà prendersela con nessuno in quanto è stato lui a scegliere di dare il suo ciuccio all'omino.